martedì 26 agosto 2014

Reagiamo tutti insieme!



Ribadiamo quanto esposto nel comunicato stampa del 10.06.2014: “Riteniamo l’Amministrazione precedente, responsabile di non avere comunicato in maniera adeguata e trasparente la situazione, non rendendo di pubblico dominio il fallimento della società appaltante durante la campagna elettorale”.
Soprattutto riteniamo doveroso smentire quanto in più occasioni affermato dall’ormai consigliere di opposizione Lidia Rozzoni, che nell’articolo del 16.06.2014 apparso sulla
 Gazzetta della Martesana, afferma di ignorare la grave situazione che pesava sulla società concessionaria della gestione del Centro Sportivo;

Affermazioni alquanto discutibili, e i fatti riportati qui di seguito la smentiscono. Non è nella nostra natura “sparare a zero” senza documenti alla mano, pertanto riporteremo di seguito date e contenuti precisi.

È del 13.03.2014 la sentenza con oggetto la dichiarazione di fallimento della Società Biffi S.p.A.
Tale documento è stato comunicato all’Amministrazione Comunale di Pantigliate in data 09.04.2014.- E le premesse a questa drammatica situazione c’erano da molto prima:
  • Il 31.07.2013 Biffi rilascia un’intervista al Corriere della Sera della Provincia di Bergamo, dove afferma di avere presentato la domanda di ammissione al concordato liquidatorio, non negando di avere effettuato investimenti sbagliati, tra i quali un Acquapark a Pantigliate.
  • Il 19.06.2013 il Concessionario Biffi affitta l’intero centro alla società Acquasport, la quale da subito fa presente con un copioso invio di raccomandate, a Biffi e al Comune di Pantigliate, che risulta una situazione di carenza relativamente ad autorizzazioni all’esercizio dell’attività, ad interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria urgenti. Mancano infatti diversi documenti, tra cui: il Certificato di Prevenzione Incendi, il Certificato di agibilità definitivo, i Registri delle verifiche e manutenzioni delle attrezzature e dispositivi antincendio, la verifica dell’impianto di messa a terra. Queste continue segnalazioni vengono però ignorate dall’Amministrazione che non prende alcun provvedimento, né effettua alcun controllo.
  • Il 05.05.2014 Acquasport comunica al curatore fallimentare e al Comune che, non avendo ricevuto dalle autorità competenti i certificati e le autorizzazioni necessarie, intende il contratto risolto.

Altro che salvagente già pronto ! Dall’articolo del 06 agosto de “Il Giorno”.

Il consigliere di opposizione Rozzoni dichiara che: “Tre giorni prima delle elezioni (22.05.14) aveva raggiunto un accordo con il curatore fallimentare che avrebbe permesso la continuazione del servizio fino al 31 agosto e avevano individuato un percorso che avrebbe garantito la prosecuzione da settembre. Cosa sia successo dopo non dipende da noi “.

Ci domandiamo allora:Ma se Acquasport aveva già comunicato in data 05.05.2014 il recesso del contratto come può continuare l'erogazione del servizio???
Certo, in barba alla mancanza di certificazioni e autorizzazioni si poteva proseguire il servizio fino al 31 agosto e poi oltre.., e comunque, come precisato nella comunicazione del 23.05.2014 dal curatore fallimentare “L’accordo sarà rimesso al parere del comitato dei creditori e all’autorizzazione del giudice”.
E quando al consigliere di opposizione Rozzoni viene chiesto dalla giornalista: “Cosa ci guadagnavano in pratica i cittadini?” , lei risponde:
un palazzetto per la Polisportiva e per le altre associazioni a costo zero, corsi di nuoto gratuiti per i bambini della scuola d’infanzia; piscina attrezzata per i disabili, convenzioni per i residenti, ….”

Precisiamo
I cittadini di Pantigliate hanno pagato e pagano tuttora:
  • Hanno pagato quando è stato sottoscritto il contratto con Biffi 1.368.908,94 Euro;
  • Hanno pagato in carenza di sicurezza e manutenzioni;
  • Hanno pagato un mancato guadagno quando la scadenza della Convenzione è stata prorogata di altri 7 anni senza ottenere nulla in cambio;
  • E soprattutto hanno pagato quando alcune associazioni sportive, che svolgevano la loro attività all’interno della struttura, si sono viste triplicare il costo orario di utilizzo degli spazi per svolgere la loro attività con i bambini e ragazzi di Pantigliate. Il costo zero richiamato dall’attuale consigliere d’opposizione Rozzoni si riferisce a quello applicato ad alcune associazioni, ma non a tutte, e mi chiedo se sia convinta che esistono sul territorio di Pantigliate associazioni di serie A ed altre di serie B ??
  • I corsi di nuoto definiti “gratuiti” per i bambini della scuola d’infanzia, fanno parte dei progetti finanziati dal Comune (soldi dei cittadini) e rientranti nell’offerta formativa per la scuola d’infanzia.
  • Se poi vogliamo parlare della piscina riabilitativa, c’è da parlarne per una settimana. L’Associazione che segue le persone diversamente abili, circa 50, ha pagato di sue tasche parte dell’allestimento della vasca riabilitativa, ha sottoscritto una convenzione onerosa con il gestore per poter avere il servizio, un servizio carente ormai da parecchi mesi, più volte interrotto senza alcuna reale giustificazione, fino al completo abbandono, il tutto svoltosi senza alcun intervento da parte del comune.
È per l’interruzione di questo servizio, reso a persone che necessitano in modo fondamentale di queste cure, che l’attuale Amministrazione ha cercato di capire come poter tutelare i diritti soprattutto di questi cittadini e risolvere questo grande disagio.

La situazione ormai insostenibile ha reso necessario nominare d’urgenza un legale che studiasse approfonditamente la situazione e ci facesse comprendere come muoverci.
E quando l’Amministrazione ha comunicato di voler costituire una commissione consigliare d’inchiesta per rendere più trasparente possibile questa vicenda, l’intera opposizione ha preferito richiedere un Consiglio Comunale Straordinario sul tema e rilasciare interviste sui quotidiani.
Ci teniamo a precisare che durante il Consiglio Comunale è intervenuto un professionista incaricato dall’Amministrazione per spiegare l’attuale situazione ed eventuali strade da percorrere.
La linea seguita è quella che la legge impone per tutelare l’interesse dei cittadini. Le gravi mancanze riscontrate nella documentazione necessaria per l’utilizzo della struttura ed i difetti degli impianti, la mancanza delle dovute manutenzioni ordinarie e straordinarie delle strutture, hanno determinato l’impossibilità all’utilizzo di tutto il centro.

Un' Amministrazione attenta avrebbe dovuto vigilare come la legge obbliga a fare, e se avessero preteso tutti i permessi necessari, tutte le autorizzazioni dovute, se avesse tutelato gli interessi dei cittadini di Pantigliate, certo non saremmo arrivati a questa situazione insostenibile.
Ora stiamo lavorando per sopperire alla grave situazione, utilizzando altre strutture di proprietà comunale, convenzioni per l’utilizzo di impianti sportivi presenti in comuni limitrofi, …
Siamo in costante contatto con le associazioni sportive e con l’associazione che forniva cure ai ragazzi diversamente abili attraverso la piscina riabilitativa, alla quale abbiamo rinnovato la nostra volontà di aiuto e sostegno.


3 commenti:

  1. Per chi volesse approfondire può fare richiesta presso l'ufficio protocollo del comune per richiedere il parere legale per intero

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  2. Sono un semplice cittadino che ha sempre frequentato il parco acquatico le estati scorse. E' davvero un peccato che tutto sia finito in questo modo. Avevamo un parco meraviglioso e ce lo siamo lasciati sfuggire. Non conosco le gestioni burocratiche che ci stanno dietro, ma certamente è opportuno fare di tutto per ripristinare quel bellissimo centro, ed offrire ai cittadini pantigliatesi i servizi di cui necessitano.

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    1. Scusa se ti abbiamo risposto con così tanto ritardo ma abbiamo avuto degli inconvenienti. L'Amministrazione sta lavorando perché il centro sia ripristinato il più velocemente possibile. Purtroppo, dietro il parco meraviglioso ci sono molti scheletri, ed è necessario fare pulizia. A volte i cittadini pensano che il problema sia la chiusura del centro, mentre invece il problema è stato la sua gestione, il lassismo dell'amministrazione precedente nei confronti dell'incuria e delle manutenzioni mai fatte, la leggerezza con cui si approvava un aumento di valore per opere non richieste dal Comune e tantomeno approvate quando la società aveva già un piede nella fossa.

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