
e per giunta senza la metropolitana, come invece era stato promesso nell’accordo del 2007 (disponibile alla pagina “Le origini” del nostro blog).
Se il Parco è nato con l'intento di preservare il mondo rurale, ci sembra che queste candidature vadano nella direzione opposta, favorendo sindaci che non ne rispettano lo spirito e i valori. Continuare su questa linea porterà alla fine del parco: lo stralcio era nato come un'eccezione alla regola, e invece sta diventando la regola.
Si tratta di un circolo vizioso, la cui soluzione non è scontata.
Innanzitutto, l’ente dovrebbe aumentare il numero dei rappresentanti delle associazioni sul territorio, in modo da rendere possibile la partecipazione della cosiddetta “società civile”. Inoltre, e questo è compito dei cittadini, bisogna fare in modo che la politica rinunci a quei bocconi prelibati che sono gli oneri di urbanizzazione. Bisogna, dunque, costruire assieme una politica diversa, che parta dalla mappatura delle spese fino al centesimo, le renda pubbliche in modo chiaro e trasparente, che sappia sfruttare tutte le strade che sono a disposizione delle amministrazioni, e non solo le più semplici. Ce la faremo? Noi siamo forse ambiziosi, sicuramente ottimisti. Perché non è detta l’ultima parola, non è detto che la vecchia storia abbia la solita noiosa fine...
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